Atelier Bonton e Dandy style
Atelier è lo spazio di creatività in sartoria, è la fucina dell’eleganza e dello stile.
Atelier, la linea pret-a-porter del tappeto di lusso di Platinum Custom Rugs, si declina secondo le correnti che nei decenni hanno attraversato la moda.
La collezione dei tappeti realizzati a telaio jacquard, con filati in ciniglia e cotone, si sviluppa in proposte dal gusto bon ton, dandy, street, indie, hipster, hippie e grunge.
Trenta disegni nati da abbinamenti di palette colori (fino a cinque tonalità diverse per disegno) e combinazioni di pattern, più ogni altra idea personalizzata, da realizzare su richiesta.
Lo stile Bon Ton richiede delicate tinte pastello, dai toni chiari e polverosi o neutri, per una raffinatezza che si nutre di semplicità e understatement.
Nella moda, bon ton è espressione della sobrietà, contro ogni vistosità, stile molto femminile ma non appariscente.
Un’icona di questo stile è Audry Hepburn, con i simboli quali il tubino nero, il trench, i golfini e le camicie bianche abbinati ai pantaloni Capri.
Dandy ha la personalità spiccata, che non vuole passare inosservata e si esprime con originalità, anche nella scelta di accessori e dettagli.
Questo stile si rifà ad un movimento della prima metà dell’Ottocento, quando questi “damerini elegantoni” ostentavano eleganza rétro, contro la mediocrità borghese.
Charles Baudelaire ne parla in toni filosofici, dicendo che il dandy aspira al sublime, in ogni cosa che fa.
L’opera d’arte è lui stesso; praticamente vive davanti allo specchio.
Un atteggiamento che torna anche in tempi attuali, nel desiderio di essere eleganti in pubblico ma anche nella vita privata, alla ricerca dell’eccellenza, ma senza stravaganze.
Atelier Street e Indie style
Lo Street Style è giovane, cosmopolita, ama la velocità delle metropoli e i contrasti che solo la strada può offrire, in un mix-and-match che trova confini solo nella fantasia istrionica del momento.
Anticonformista, si riconosce nella musica hip hop e nella sperimentazione, per dare voce all’unicità della persona, lontano dai dettami della moda (almeno apparentemente).
Nella definizione degli outfit, la regola è scegliere quello che fa stare bene, quindi sneakers, felpe e abbinamenti decisamente non adatte alle riviste patinate.
Il fascino dello stile Indie, abbreviazione di “Independent”, sta nella forte personalità.
È la scelta di chi ostenta una resistenza ai dettami mainstream, in ogni espressione culturale.
Ecco allora la preferenza per outfit misti, con elementi fatti a mano, e per il vintage, magari riletto nell’opera di un artista.
Lo stile indica un mood generale e si compone di diversi elementi che, nell’insieme, restituiscono questo sapore di vissuto e rivisitato.
Atelier Hipster e Hippie style
Hipster è graffiante, anticonformista, sempre originale in un’espressione di sé che punta a rendere unico uno stile composito, di rilassata eleganza dove nulla è lasciato al caso.
Il termine, e lo stile, nasce per definire gli amanti del jazz nell’America degli anni ’40, giovani benestanti del ceto medio che si dimostravano insofferenti del conformismo sociale.
Oggi questo essere alternativi si identifica in un modo di vivere che apprezza la tecnologia ma anche lo stile vintage nel vestire, che si richiama agli anni del bebop (magliette, camicie a quadri, jeans skinny e con i risvolti). Inconfondibile, per gli uomini, una cura molto precisa di folte barbe e baffi vistosissimi.
Hippie parla di libertà, di natura che invade gli spazi della casa, ma anche di colori audaci in abbinamenti dal gusto gitano dove l’eccesso diventa la regola.
Anticonformista per eccellenza, questo movimento nasce negli anni ’60, in America, contro il consumismo in accelerazione che caratterizzava la società d’oltreoceano, prima di quella europea.
La protesta dei figli dei fiori passa attraverso il rock psichedelico, l’uso di stupefacenti, la libertà sessuale. “Flower power” va contro il sistema, contro la guerra (quella del Vietnam) e si manifesta nelle stoffe vistosissime, floreali, pantaloni a zampa di elefante e ampi gonnelloni, in contrasto con ogni segno di rigore formale, tipico della società borghese e perbenista.
Atelier Grunge style
Grunge ha il gusto del revival, della provocazione e della forte affermazione di uno stile contro il sistema, che si traduce in una tendenza ribelle. Una “moda sporca”, trasandata, tendenzialmente unisex e oversize.
Per definire lo stile grunge dobbiamo, ancora una volta, passare per la musica, quella anni ’80 e ’90 dei Nirvana e dei Pearl Jam, con le performance ostentatamente (e solo apparentemente) “low profile” degli unplugged e dei look trasandati di cardigan informi e capelli abbandonati a se stessi che, però, sortivano un effetto di assoluto fascino carismatico.
Dallo spunto creativo alla progettazione, traducendo un concept nel linguaggio della tessitura. È così che creiamo tappeti di lusso perfettamente in sintonia con un’idea generale di interior design.